Ieri ho investito un'ora del mio tempo vedendo su You Tube una straordinaria testimonianza di un italiano che vive e lavora in Silicon Valley - Vittorio Viarengo - che, approfittando del viaggio del nostro primo ministro in California, ha pensato di condensare in poco meno di un'ora l'essenza del modo di vivere e lavorare in Silicon Valley raccontando come manager e capi di aziende guardino e si relazionino con le persone che assumono e che - come dice bene Viarengo - "non gestiscono" ma guidano le proprie risorse ( guardate il video ricco anche di tanti altri spunti).
E' una lezione su uno stile di leadership che ha permesso di lanciare e far crescere aziende che, un tempo startup, sono diventate colossi e che continua ad essere applicato quotidianamente.
Invece di professare il culto della personalità intorno ad un leader, ci si preoccupa di realizzare la struttura, il contesto perchè le persone crescano e si sentano responsabili dei propri contributi.
Organizzazioni nelle quali i leader, una volta portati a bordo i talenti, si facciano da parte.
Come dice in un interessante post Linda Hill di Harvard, citando il caso Pixar :
Pixar’s leaders didn’t profess some great vision that they expected others to follow. Rather, they created an environment in which employees were inspired to express their own ideas—even the half-baked ones.
Il punto centrale: lavorando in contesti caratterizzati da elevata incertezza, spesso i leader non conoscono le risposte e devono evitare di rispondere ad ogni domanda o fornire soluzioni ad ogni problema; devono, altresì, fare domande, cercare negli altri sorgenti di informazioni, aprirsi ed essere umili.
Vittorio Viarengo cita la pratica del Reverse Mentoring, ovvero la modalità attraverso la quale senior manager si affiancano a giovani colleghi per ascoltare ed imparare da loro.
Un modello di leadership molto distante da quelli improntati al "comando" e "controllo" in un contesto - come quello della Silicon Valley - considerato la culla dell'innovazione.